Le uova, alleate di una dieta sana ed equilibrata e ideali per iniziare la giornata
Sono pochi gli alimenti che possono vantare un profilo nutritivo valido e completo come quello delle uova. Ricche di proteine di elevato valore biologico, sono anche un’ottima fonte di minerali quali il ferro, indispensabile per la corretta ossigenazione del sangue, lo zinco, utile per il normale funzionamento del sistema immunitario, e il selenio, minerale ad azione antiossidante. Le uova, inoltre, apportano anche utili vitamine, come la vitamina A, importante per la salute della vista e della pelle, e le vitamine del gruppo B, essenziali per il corretto metabolismo energetico dei nutrienti.
Fegato, antibiotici, colesterolo: tutte le “fake news” sulle uova da sfatare
Sono molti i “falsi miti” di cui le uova sono vittime. In primis, quello legato al rapporto uova-colesterolo. Innanzitutto, è bene ricordare che è solo il tuorlo a contenerlo, mentre l’albume ne è completamente privo. Inoltre, la dieta influenza solo per il 15-20% la colesterolemia: la maggior parte del colesterolo che si trova nel sangue, infatti, è prodotto dall’organismo stesso a livello del fegato che, in caso nella dieta siano introdotti alimenti che lo contengono, tende a produrne una quantità minore per compensare. Un’ampia e recente metanalisi pubblicata sul British Medical Journal è arrivata alla conclusione che il rischio di infarto e ictus non aumenta consumando un uovo al giorno.
Un’altra fake news da sfatare è quella secondo cui le uova sarebbero nemiche del fegato. Un pregiudizio antico, radicato in tempi in cui non erano disponibili strumenti di diagnosi efficaci come quelli moderni. I dolori addominali che alcune persone provano dopo aver consumato uova, infatti, sono dovuti al fatto che questo alimento può stimolare la contrazione della cistifellea: se questa è infiammata o contiene dei calcoli, si avverte dolore. Le uova, quindi, non sono la causa del disturbo, ma si limitano a segnalarlo. Le conoscenze attuali, inoltre, hanno chiarito che le uova contengono diverse sostanze, ad esempio gli aminoacidi solforati, utili nella cura di alcuni disturbi, anche gravi, che affliggono proprio il fegato. In particolare, gli aminoacidi epatoprotettori come metionina e colina sono utili anche per chi soffre di epatite cronica, mentre l’inositolo aiuta chi ha problemi di steatosi epatica, detta anche “fegato grasso”.
Infine, è da demolire anche il pregiudizio che “vieta” le uova durante una cura di antibiotici. Non esiste alcuna evidenza scientifica a supporto di questa credenza, salvo il caso in cui si assumano antibiotici sulfamidici: alcuni componenti dell’uovo si possono legare ai sulfamidici nell'intestino, limitando il loro assorbimento.
Poche o troppe? Il corretto consumo a settimana
Come rispondere alla fatidica domanda: “Quante uova mangiare a settimana?”. Nell’ambito di una dieta varia, le linee guida del CREA consigliano il consumo di 2-4 uova a settimana per garantire la varietà delle fonti proteiche. Anche chi soffre di malattie cardiovascolari o diabete può, consultando il proprio medico e nel rispetto del regime alimentare con lui concordato, inserire con regolarità le uova nella propria alimentazione. Stesso discorso, a maggior ragione, vale per gli albumi: non vi sono limiti prestabiliti di consumo, a patto di rispettare il proprio fabbisogno proteico e di mantenere un’alimentazione variegata.
Uova a colazione, una sana abitudine da imparare
Grazie alla loro versatilità, le uova sono un alimento adatto a ogni pasto. Anche, e soprattutto, a colazione. Nonostante la tradizione italiana la consideri un momento “dolce”, una colazione salata a base di uova è un’ottima abitudine per iniziare bene la giornata. Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che un consumo di uova a colazione, soprattutto se associato a una fonte di fibre come, per esempio, una fetta di pane integrale, aiuta a tenere a bada i morsi della fame più a lungo durante la mattinata. Le proteine, di cui le uova sono una fonte preziosa, hanno infatti un elevato potere saziante, potenziato ulteriormente dall’effetto della fibra. L’aggiunta di una buona quota proteica alla colazione, abbinata a una riduzione dell’apporto di zuccheri semplici, garantisce un migliore controllo del carico glicemico del pasto e quindi del livello di zuccheri nel sangue, che non subendo brusche variazioni evita la comparsa di attacchi di fame precoci. Per una colazione sana, equilibrata e ricca di gusto le proposte non mancano: sì, per esempio, a un’omelette di albumi e verdura, a uova e pomodorini sopra una fetta di pane integrale o al famoso “avocado toast”.